Arancello toscano sì, perchè non c’è solo quello che viene da Sorrento. In più noi Toscani si sa, dobbiamo rivisitare tutto, aggiustare il tiro verso le nostre “papille”.
La mia mamma faceva questo arancello già una trentina di anni fa, quando ancora non andava di moda. Dopo pranzo lo versava ai suoi amici ed io li guardavo mentre assaporavano quel liquido denso. Improvvisamente i loro occhi brillavano, la bocca si schiudeva in un grande sorriso e qualcuno “schioccava” la lingua pieno di soddisfazione.
Io ero troppo piccola e mi limitavo ad annusare quelle fragranti note che esalavano dai bicchierini ghiacciati. Ma appena ho potuto l’ho assaggiato. E da allora mi sono convinta: bere arancello fa passare la paura!
Sentire quel saporino fresco e avvolgente che ti scende in gola ti rende migliore.
Sei triste? La vita ti stressa e le nevrosi ti attanagliano? Ultimamente ti senti pervadere da quella puntina di aggressività che ti farebbe radere al suolo tutto ciò che ti circonda?
Fermati un attimo e beviti un bicchierino di questo arancello, poi mi saprai dire.
Beh, la ricetta che mi ha dato mia mamma non è stata cambiata minimamente. Sono convinta che le dosi siano perfette e che non possa esserci un arancello migliore di questo. A parte l’equilibrio di insieme c’è ovviamente il gusto personale. Quindi forse per qualcuno sarà troppo leggero e per altri troppo forte. Allora in questo caso giocate con le dosi di acqua e passa la paura anche qui.
Offriamo spesso l’arancello ai nostri clienti che vengono in vacanza in Toscana. Dopo le nostre Cene Private tiriamo fuori la bottiglia e tutti sono più contenti.
Durante l’estate metto da parte un po’ di bottiglie vuote che mi piacciono. Poi d’inverno preparo l’arancello, lo imbottiglio e un po’ lo tengo per l’estate, un po’ lo regalo agli amici per Natale, un po’ lo beviamo quando ci vogliamo sentire meglio.
Se avete la fortuna di possedere un albero di arancio in giardino…beati voi! Staccate 6 o 7 arance e preparatevi questo arancello da paura.
Se però dovete comprare le arance, beh siete forse più fortunati. Sì perchè a quel punto vi consiglio di prendere direttamente quelle più adatte. Il lavoro con queste è praticamente dimezzato e l’aroma che ne esce è senz’altro più ricco.
consigli importanti:
- E’ quello più scontato: comprate solo arance non trattate chimicamente. Meno scontato è sapere che si devono “scartare” anche quelle trattate solo con la “cera”. Ovvero quelle che, dice il fruttivendolo: “Vai tranquilla che non sono trattate…solo un po’ di cera sulla buccia e nient’altro!”.
- procuratevi delle arance a buccia spessa. Prima di tutto perchè non si rischia di pelare anche la parte bianca, amaricante. Poi perchè questa buccia è senz’altro più ricca di profumi e aromi. Si chiamano Arance da tavola, in contrapposizione a quelle da spremuta
- Non tenete le scorze nell’alcool per più di 5 giorni. Sì, lo so che l’amica, la zia, o la sorella le tengono una settimana e più, ma abbiate fiducia, non va bene! Dopo 4 o 5 giorni, infatti si staccano gli olii essenziali dalla scorza e si separano dall’alcool. Risultato? Sapore troppo pungente e quindi squilibrato dell’arancello e piccole chiazze di olio essenziale che galleggiano nella vostra bottiglia.
- L’alcool che serve: Alcool per liquori a 95°. Qui in Toscana si compra l’alcool “Buongusto”. La bottiglia è quella nella foto.
Arancello toscano
Ingredienti
- 500 gr zucchero semolato
- 6 arance non trattate (o limoni)
- 500 ml acqua
- 500 ml alcool per liquori
Istruzioni
- Pela le arance con un pelapatate (assicurarsi di non staccare la parte bianca)
- Metti le bucce d’arancia in un grosso barattolo e versa l’alcool (puro)
- Sigilla il barattolo e lascialo in infusione per circa 4 giorni in un luogo buio
- Il quarto giorno fai un semplice sciroppo: versare lo zucchero in una pentola con l’acqua, lasciarlo sciogliere e far bollire per circa 5 minuti
- Lascia raffreddare
- Il giorno dopo, usando un colino, aggiungi l’alcool “arancione” allo sciroppo (in modo che le bucce d’arancia non entrino nell’arancello)
- Mescola bene per un paio di minuti
- Riempi le bottiglie vuote di vetro
- L’Arancello è pronto! Bevilo solo quando è molto freddo, meglio se ghiacciato.
- Servilo in piccoli bicchieri!
- Conserva in un luogo asciutto e buio le altre bottiglie
Andrea says
Ciao volevo chiedere un’informazione io ho fatto quasi la tua stessa ricetta solo che ho usato delle arance che sono molto piu aspre pensando che le bucce fossero più ricche di olio il problema che le ho tenute più di una settimana ora il loro sapore mi risulta molto amaro da premettere che oggi ho fatto l’infusione .Secondo te con il tempo perde l’amaro delle bucce oppure mi preparo per rifarlo questa è la seconda volta che mi viene male con le arance
Erika Elia says
Ciao Andrea, è proprio questo il problema: troppo tempo provoca l’uscita di olio essenziale, non solo degli aromi e dei pigmenti. L’amaro può essere provocato da questo è dal fatto di togliere la buccia insieme alla parte bianca, che non ci deve mai essere. Inoltre non usare arance amare, quelle con la buccia spessa e molto grandi sono le migliori. Prova così e sarà sicuramente squisito, come quello che continuano a fare tutti coloro che hanno questa ricetta. Fammi sapere mi raccomando. Salute!
sergio de ponti says
Si può fare qualcosa con le bucce alcolizzate ? Grazie!!
Erika Elia says
Sí Sergio, io le faccio seccare sul termosifone. Ci vuole veramente poco tempo (un paio di giorni). Poi le metto in un sacchetto di garza (tulle) e le metto nei cassetti. Puoi anche versarci qualche goccia di olio essenziale.